Montasio Ronda

Montasio Ronda

MontasioRonda_copertina

Suggestivo anello che circumnaviga idealmente la
Catena Jôf Fuart-Montasio

L’anello si svolge su ciclabili, strade asfaltate e forestali, con pendenze tutto sommato modeste, almeno nella prima parte, e difficoltà tecniche limitate

Rimarremo ai limiti delle aree più turistiche del Tarvisiano pedalando vie meno conosciute, ma non per questo meno appaganti, scopriremo viste mozzafiato, panorami suggestivi e profumi di boschi antichi

0
Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
3/5
Forestali
30%
Asfalto
60%
Sentieri
0%
Ciclabili
10%
  • Partenza: Chiusaforte
  • Arrivo: Chiusaforte
  • Tipologia: Anello
  • Periodo: Giugno-Ottobre

Non adatto

Adatto alla MTB. Gravel con dovuta prudenza nell’ultima discesa

Non adatto all’ escursionismo

Non adatto ai cani

Dalla Autostrada A23 direzione Austria, si esce al casello di Carnia e si prosegue sulla SS52/SS13 in direzione Tarvisio fino al paese di Chiusaforte. La partenza è fissata nell’ampio parcheggio a destra ad inizio paese.

Lasciato il parcheggio, si prende subito la ciclovia Alpeadria, ampiamente segnalata, in direzione Tarvisio.

Pedaleremo fino al paese di Pietratagliata e a questo punto abbandoneremo la ciclabile per attraversare la strada principale. Attraversato il ponte, procederemo a sinistra seguendo le indicazioni per Agriturismo Malga Poccet. La salita è su fondo asfaltato fino oltre la Malga e solo nell’ultimo tratto diventerà una larga forestale con pendenze a tratti più impegnative.

Dopo lo scollinamento, percorreremo la lunga e divertente discesa, prima fino a Sella Bieliga (dove proseguiremo tenendo la destra) e poi verso la Val Dogna (località Chiout), accompagnati dai profumi degli abeti e da scorci magnifici sulla sottostante vallata. 

L’ascesa successiva, quasi totalmente su asfalto facilmente percorribile, ci porterà a Sella Somdogna e al rifugio Fratelli Grego, dove potremmo riposarci e rifocillarci appagati dalla maestosa vista sulla Catena del Montasio.

La successiva discesa su ghiaia ci porta velocemente in alta Valbruna dove, dopo aver assaggiato un brevissimo tratto della famosa salita verso il Lussari, proseguiremo a destra e inizieremo l’ascesa verso la Sella Prasnig, sicuramente la salita più dura del giro. Il fondo non sempre perfetto e alcuni tratti pendenti metteranno a dura prova la nostra condizione fisica, ma è l’ultima fatica del giro.

Arrivati in Sella e sempre su forestale, la discesa nella Valle di Rio Freddo è la più tecnica tra quelle affrontate finora. Sarà un susseguirsi di emozioni, tra tratti più guidati e altri più veloci, saremo in difficoltà anche nel decidere quante volte fermarci ad ammirare il torrente e le infinite sfumature di bosco che stiamo attraversando.

Il tour si conclude su asfalto, prima in direzione Lago del Predil e Sella Nevea e poi con la lunga e rilassante discesa della Val Roccolana che ci riporterà a Chiusaforte.

Il giro è sicuramente impegnativo se percorso in giornata, ma si presta ad essere diviso in due parti fermandosi in Valbruna e rientrando dalla ciclabile Alpeadria. In alternativa, è possibile pedalare solo la prima parte, rientrando dalla Valbruna una volta scollinato dal Rifugio Grego o subito dopo la prima salita alla Malga Poccet, tornando in discesa dalla Val Dogna (località Chiout), direzione PietraTagliata.

Tra Degano e Tagliamento

Tra Degano e Tagliamento

Nella bassa Carnia, un anello che unisce diversi sentieri tra il tecnico e lo scorrevole, uniti da comode salite con strepitose viste sulla valle del Tagliamento

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Media
Accessibilità
3/5
Forestali
50%
Asfalto
25%
Sentieri
20%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Villa Santina
  • Arrivo: Villa Santina
  • Tipologia: Ad Anello

Poco Adatto –  Solo lunghe distanze

Adatto alla MTB

Non adatto all’escursionismo

Percorsi e sentieri accessibili ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina dove, alla rotonda principale, si devia a destra e subito nuovamente a destra dove troveremo il parcheggio, punto di partenza del giro. 

Nonostante le relativamente basse quote, il giro non è consigliato nel periodo invernale, causa presenza di ghiaccio e neve. 

Da Villa Santina, si prosegue in direzione Sappada e si devia subito nel ponte che porta a Esemon di Sotto, oltrepassato il quale a destra troveremo chiare indicazioni per la forestale del Cuel Budin.

Dopo una breve salita, alla panchina, si devia a sinistra e si prosegue seguendo prima la forestale e poi l’impegnativo sentiero, pedalabile con buon allenamento. La successiva discesa, sempre sullo stesso sentiero, si rivelerà tecnica e ci impegnerà in diversi tornanti e tratti sconnessi. Il sentiero è interamente pedalabile con buona padronanza del proprio mezzo. 

Si prosegue ora su asfalto verso Raveo e poi si devia in direzione Colza-Raveis.

Da qui una lunga salita, resa piacevole dal paesaggio e dalle viste sul Tagliamento che scorgeremo alla nostra sinistra. Gli ultimi tornantini meritano una pausa per godere di tutta la vallata dominata dai Monti Verzegnis, Lovinzola e, in fondo, Amariana (dall’inconfondibile forma a punta di matita). A sinistra, l’altopiano di Lauco.

Si prosegue su asfalto, si svolta a sinistra e si raggiunge così ilsentiero della nostra discesa, che ci porterà a Feltrone prima e Mediis e Socchieve successivamente.
L’inizio del sentiero è ben visibile oltre a dei recinti.

Dal centro di Socchieve, seguiamo le indicazioni per Preone e ci apprestiamo a guadare (e guardare) il Tagliamento dal suo alveo. Assicuriamoci che il guado sia praticabile, altrimenti meglio preferire il comodo asfalto della strada principale, ritornando brevemente sui propri passi fino a Socchieve.

Il rientro, facile, prosegue attraverso strade bianche a ridosso dell’alveo e attraverso la Pineta di Villa Santina.

Monte Sieluta da Preone

Monte Sieluta da Preone

M.teSielutaPreone

Escursione tecnicamente non impegnativa che si sviluppa per la maggior parte su forestale o strada asfaltata. La magia del bosco, splendide viste sulle prime anse del fiume Tagliamento e il passaggio attraverso borghi Carnici tutti da scoprire

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
4.5/5
Forestali
75%
Asfalto
20%
Sentieri
5%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Preone (UD)
  • Arrivo: Preone (UD)
  • Tipologia: Anello con deviazione

Adatto al Trail Running

Adatto alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina, dove, alla rotonda principale, si prosegue in direzione Ampezzo. 

Superato Enemonzo, si lascia la SS52 direzione Preone. Il parcheggio prefissato per la partenza è nei pressi della Locanda Vittoria.

Dal parcheggio, si parte subito in salita su asfalto, direzione Val di Preone. Raggiunta la fine del paese, seguiremo ancora l’asfalto principale fino a raggiungere una deviazione su forestale, cartelli sentiero “Lunas”. La lunga salita richiede di tenere sempre la destra e ci permetterà di raggiungere M.te Sieluta, punto più alto e panoramico del tour. 

Ritorniamo ora nei nostri passi per circa 2,5 km, fino a trovare evidente segnalazione sulla nostra sinistra del sentiero in discesa verso Socchieve. Il primo tratto potrebbe risultare non ben tracciato, seguire sempre il bosco in discesa fino a trovare il greto del torrente, da questo punto la traccia diventa evidente e ci porterà, con una ripida discesa, nuovamente su asfalto. 

Seguiremo la strada e al bivio terremo la sinistra, fino a raggiungere l’attraversamento del tagliamento su ponte pedonale, attraversato il quale l’unica direzione possibile ci consentirà di attraversare il torrente Lumiei e raggiungere finalmente Socchieve. Ancora pochi distensivi chilometri di asfalto ci dividono dalla fine del tour, nuovamente a Preone.

Anello dei M.ti Arvenis-Dauda

Anello dei M.ti Arvenis-Dauda

AnelloArvenisDauda

Impegnativo anello che si sviluppa quasi interamente su forestali o sentieri, che non mancherà di meravigliarvi con incredibili viste panoramiche, durissime pendenze in salita, sentieri veloci e tecnici da solcare con la vostra amata MTB

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
2.5/5
Forestali
86%
Asfalto
7%
Sentieri
7%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Lauco
  • Arrivo: Lauco
  • Tipologia: Ad Anello

Non adatto al Trail Running

Adatto alla MTB – buona esperienza richiesta

Non adatto all’escursionismo

Non adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina dove, alla rotonda principale, chiare indicazioni ci porteranno alla salita verso Lauco. 

La partenza del giro è fissata al parcheggio situato a sinistra, circa 150metri dopo il ristorante Frasca Verde, lungo la via principale.

Periodo consigliato: da Luglio a Ottobre, in altri periodi prestare attenzione ad eventuali cumuli nevosi che possono presentarsi anche in primavera inoltrata e agli alberi caduti, oltre che al rischio ghiaccio. Si consigliano buone doti tecniche e attrezzatura adatta all’alta montagna (quota massima vicina a 2000metri) 

Dal parcheggio, si prosegue in salita lungo la Strada Provinciale 44 in direzione Vinaio (indicazioni). Raggiunto il paese, si devia a sinistra verso Val di Lauco e si affronta la prima salita di giornata interamente su asfalto.

Raggiunta la località Val, dove a sinistra si potrà già intravedere il M.te Arvenis e di fronte a noi il M.te Dauda, si prosegue sull’unica strada attraversando i borghetti Chiamps e Trischiamps. Raggiunto il bivio, dopo qualche rampa su cemento, si svolta a destra in discesa verso Forcella Dolacis/Malga Corce. Lasciamo qui l’asfalto, per poi ritrovarlo, salvo brevissimi tratti, solo a fine tour.

La salita verso forcella Dolacis non presenta difficoltà, tuttavia non arriveremo sino alla Forcella vera e propria, ma al bivio di località Dolacis, proseguiremo dritti seguendo le indicazioni per Zuglio. Arriveremo, alla fine della forestale, alla località Pesmoleit e successivamente a Località Vas, che lasceremo alle nostre spalle seguendo la strada senza scendere di quota.

Si affronta ora il primo tratto impegnativo, proseguendo oltre il borgo e imboccando la forestale indicazioni Malga Corce. Se necessario, rifornimento di acqua fresca disponibile, utile ad affrontare le durissime rampe che ci separano dalla Malga. 

Si prosegue su forestale direzione Forchie Navantes e poi prenderemo a sinistra verso una forestale dismessa, che diventerà poi un piacevole sentiero in discesa. Si aprirà alla nostra sinistra un prato, lo percorriamo per qualche decina di metri tenendoci sulla sinistra fino a intravedere una forestale che scende.

La imbocchiamo per poche decine di metri, successivamente sulla sinistra troveremo il sentiero che ci porterà a Fielis. Il primo tratto si dipana nel mezzo del bosco, passando accanto ad un paio di casolari. La traccia non è evidente nei primi 500 metri e sarà necessario farsi strada con i pochi segnali disponibili o seguendo la traccia gps, tuttavia poco oltre un casolare abbandonato troveremo finalmente l’attacco del tracciato vero e proprio, il cui fondo è perfetto e ben segnato.

Si esce su ponte e strada forestale, alla cui fine troveremo l’abitato di Fielis e una fontana di acqua fresca. Dalla fontana, si prosegue in salita, direzione Malga Dauda e successivamente Malga Meleit. Proseguiamo poi in direzione Zoncolan. Ritorniamo brevemente sui nostri passi e teniamo la destra, salendo sulle ripide piste da sci del M.te Tamai. Si tratta dell’ultima vera fatica di giornata, che ci chiederà inevitabilmente di scendere dalla bici e spingere a piedi fino all’ultima stazione dell’impianto di risalita.

Dal M.te Tamai, seguiamo in direzione forcella Arvenis e proseguiamo oltre, scendendo e tenendo il versante nord del Monte Arvenis, direzione Malga Arvenis alta.

Raggiunta Malga Arvenis alta, si prosegue su forestale per una breve salita, direzione Malga Claupa. Da qui, una rilassante discesa ci porterà di nuovo a Lauco, con una piccola deviazione in località Tarlessa su qualche breve sentiero della zona (possibilità di discesa diretta proseguendo su asfalto, direzione Trava, Avaglio, Lauco).

Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But

Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But

Illegio

Da un Borgo nascosto che si trova poco oltre la città di Tolmezzo, si sviluppa questo stupendo anello immerso nel bosco e nella natura della Carnia.

Un percorso tecnicamente facile, un chilometraggio e un dislivello tutto sommato modesto e un tour estremamente piacevole e panoramico

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
5/5
Forestali
20%
Asfalto
70%
Sentieri
0%
Ciclabili
10%
  • Partenza: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
  • Arrivo: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
  • Tipologia: Ad anello
  • Periodo consigliato: Tarda primavera, Estate, Autunno

Non adatto al trail running

Adatto alla MTB o alla gravel

Non adatto all’escursionismo

Non adatto ai cani

La partenza è fissata a Tolmezzo, cittadina facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A23.

Dall’uscita omonima, si segue la ss52 direzione Austria fino alla grande rotonda uscita Tolmezzo.

Entrati nel paese, alla prima rotonda, si svolta a destra e poche centinaia di metri dopo a sinistra in Via Aldo Moro, fino a raggiungere Via Percoto e il parcheggio.

Dal parcheggio, la traccia ci porta subito in direzione Illegio, seguendo per Via De Marchi, Via Gemona e Via Betania. Di fronte a noi, subito possiamo notare la meravigliosa cima Amariana, le cui pendici alla nostra destra, assieme alle pendici del monte Strabut alla nostra sinistra ci accompagneranno all’ingresso della conca di Illegio. Si possono seguire sia la strada asfaltata o, come invece propone la traccia, deviare per una forestale che offre scorci piacevoli e scalda i muscoli delle gambe con pendenze per alcuni tratti davvero impegnative.

Illegio merita sicuramente di essere ammirata, prima di oltrepassarla e iniziare la lunga e piacevole immersione nella valle formata dal Rio Frondizzon. Anche in questo tratto si può proseguire sempre su asfalto, oppure deviare circa a metà percorso su una forestale che ci regalerà nuovamente qualche scorcio panoramico, prima di ricongiungersi nuovamente con l’asfalto della via principale.

Finito l’asfalto nei pressi di Prà di Lunge, piacevoli saliscendi e qualche breve guado ci accompagneranno fino all’asfalto di Lovea, dove proseguiremo fino a scendere nella valle del torrente Chiarsò. 

Il nostro sguardo potrà rivolgersi ai monti oltre Paularo a Nord, oppure alle meravigliose vette che abbiamo appena lasciato alle spalle ad Est.

Il tour prosegue sulla SP23 in direzione Paularo per pochi metri e seguendo le indicazioni a Ovest per il paese di Rivalpo. Una salita regolare, ma sicuramente più impegnativa delle precedenti ci porterà fino al borgo dove troveremo, appena oltrepassate le ultime case, la forestale che ci permetterà di pedalare in quota quasi costante parallelamente alla valle principale. 

Raggiungeremo il paese di Cabia con lo sguardo verso il basso a guardare il torrente e le sue pieghe nella valle, oppure verso l’alto ad ammirare le creste che chiudono completamente la valle.

A Cabia, una comoda strada asfaltata ci acompagnerà in discesa verso il centro abitato di Arta Terme. In alternativa, visibile grazie a chiari cartelli, potremo seguire il percorso dei Mondiali MTB del 2001. Affronteremo un single track immersi nel bosco che non presenta particolari difficoltà tecniche, ma richiede comunque pratica ed esperienza.

Da Arta Terme, un breve tratto sulla SS52 ci divide dal ponte sul But che ci permette di raggiungere Zuglio, paese da cui prenderemo la ciclabile FVG8, la quale ci accompagnerà comodamente fino al rientro, fissato nuovamente a Tolmezzo.

 

Lama di Som e Crosetta

Lama di Som e Crosetta

Semplice tour quasi totalmente asfaltato ma che offre scorci straordinari e una discesa magica e fuori dal tempo

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
5/5
Forestali
20%
Asfalto
80%
Sentieri
0%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Polcenigo, località Gorgazzo
  • Arrivo: Polcenigo, località Gorgazzo
  • Tipologia: ad anello con deviazione

Non adatto al Trail Running

Adatto alla MTB, gravel, e-Bike

Non adatto all’ escursionismo

Non adatto ai cani

La partenza del giro è fissata alle sorgenti del Gorgazzo, appena oltre il paese di Polcenigo, in provincia di Pordenone.

Disponibile ampio parcheggio.

Usciti dal parcheggio, si percorrono per poche centinaia di metri la strada pedemontana per iniziare poi la salita verso Coltura. Eviteremo poi la strada verso Mezzomonte per dirigerci in via Mena, seguendola fintanto che da asfaltata diventa una comoda mulattiera.

La salita verso Lama di Som non presenta difficoltà eccessive ed in breve ci porterà nel piccolo, ma curato, borghetto.

Ritrovato l’asfalto, proseguiremo in discesa fino alla salita verso il passo Crosetta, che percorreremo totalmente incrociando prima Malga Coda di Bosco e poi lo svincolo verso Cordignano, che per ora lasceremo a sinistra proseguendo in salita.

Raggiunto il passo Crosetta, meta segnaposto del giro, torneremo nei nostri passi fino allo svincolo precedente, dove stavolta proseguiremo seguendo la strada in discesa. Attraverseremo prima il sottobosco del Cansiglio e poi vedremo il paesaggio cambiare, con gli alberi che si fanno via via più bassi e presentano sempre più forma di arbusto.

La discesa, si conclude dopo le cave nei pressi di Villa di Villa. Esistono numerose varianti, su sentieri anche impegnativi, che permettono di evitare l’asfalto, ma non di godere del relax che questa lunga discesa offre.

Nei pressi di Villa di Villa, si ritorna al punto di partenza nuovamente su asfalto, esplorando i paesini della splendida zona pedemontana a cavallo tra Veneto e Friuli. 

La Via del Castelletto

La Via del Castelletto

Breve ed entusiasmante percorso, adatto alla MTB per la tecnicità delle discese

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
4/5
Forestali
50%
Asfalto
5%
Sentieri
45%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Mezzomonte, parcheggio del Gorgazzo
  • Arrivo: Mezzomonte, parcheggio del Gorgazzo
  • Tipologia: ad anello

Adatto al Trail Running

Adatto alla MTB

Non adatto all’escursionismo

Adatto ai cani

La partenza del giro è fissata alle sorgenti del Gorgazzo, appena oltre il paese di Polcenigo, in provincia di Pordenone.

Disponibile ampio parcheggio.

Dalle sorgenti del Gorgazzo, si segue in direzione Coltura e poi si sale a destra verso Mezzomonte. Solo pochi metri di salita su asfalto e si gira a destra in Via Sottomonte, seguendola fino ad addentrarsi nel sentiero sul bosco. Si tiene la sinistra, affrontando qualche breve strappo, fino al bivio sentiero M1, dove, percorsa la forestale in discesa per qualche decina di metri, si svolta a sinistra in salita per un sentiero a tratti non pedalabile.

Breve discesa a destra all’ultimo bivio e poi si torna su asfalto, dove svoltando a sinistra inizia la lunga salita fino al paesino di Mezzomonte (acqua disponibile).

Si segue la strada fino a svoltare a destra per un breve sentiero e si sale la cementata per poche centinaia di metri, lasciandola poi a sinistra al primo bivio. 

Un’altro tratto di salita e qualche breve falsopiano ci portano all’imbocco della prima tecnica discesa di giornata. La traccia GPS segue uno dei sentieri, ma sono disponibili alcune varianti altrettanto interessanti e ben segnalate. Tutte le tracce portano sempre alla forestale tagliafuoco, che sarà poi necessario seguire in direzione Est verso il borgo di Dardago.

Alla fine della discesa, si svolta a destra lungo un comodo sentiero di sottobosco e lo si segue fin che si stringe e lascia il posto ad un tecnico sentiero su roccia. Vedremo, poco prima delle rocce, il famoso castelletto sulla destra.

Il rientro segue poi una serie di sentieri paralleli alla strada asfaltata principale, facilmente percorribili, che ci porteranno nei pressi del parcheggio principale.

Venezia delle Nevi

Venezia delle Nevi

Fontanuzze Piancavallo

Una facile salita verso Piancavallo, qualche interessante variante e quasi 1000 metri di discesa molto tecnica!

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
3/5
Forestali
5%
Asfalto
22%
Sentieri
46%
Ciclabili
27%
  • Partenza: Aviano, imbocco salita Piancavallo
  • Arrivo: Aviano, imbocco salita Piancavallo
  • Tipologia: Ad anello

Non adatto al trail running

Adatto a MTB e E-Bike

Non adatto al trekking

Da Aviano, provincia di Pordenone, si seguono le indicazioni per Piancavallo fino a raggiungere la strada pedemontana. 

Poco prima dell’imbocco della salita per la famosa località sciistica, si trova un comodo parcheggio, punto di inizio dell’itinerario.

Questo tour si snoda partendo dalla salita della Venezia delle Nevi, recentemente riqualificata dopo anni di oblio e abbandono. 

Prima di raggiungerla, una piacevole deviazione seguendo la strada Ligont e solcando alcuni dei single track più belli di Dardago che saranno il giusto riscaldamento per la lunga discesa finale.

Si parte dal parcheggio seguendo la discesa in direzione CRO di Aviano, superato il quale, guardando a destra, si trova l’imbocco della forestale che ci porterà al primo single track di giornata. Il sentiero, ben tracciato, è un divertente inframezzo molto veloce e giustamente tecnico che attraversa nel finale il torrente, portandoci sulla salita asfaltata di San Tomè. 

Abbandoniamo subito la strada principale per affrontare la brevissima ma ripida salita del Cjastelat e, appena termina l’asfalto, deviamo a sinistra attraverso un sentiero ciottolato che ci riporta velocemente più in basso, nel borgo di Dardago, dove troveremo una fontana nella piazza del paese. Questo è l’ultimo rifornimento prima della lunga salita sulla Venezia delle Nevi.

Immersa nella Val Artugna, questa ciclabile dal fondo ghiaioso (percorribile tranquillamente in gravel) ci porta a Piancavallo dolce e regolare, regalando scorci e panorami mozzafiato, nonostante la quota modesta di partenza e arrivo.

Ricongiuntasi con la strada di collegamento Cansiglio Piancavallo all’altezza della località Sauc, il tour procede verso Piancavallo affrontando una breve ma intensa salita che vi porterà direttamente sulle piste da sci (seguire direzione Malga Campo per poche decine di metri e salire a destra all’altezza dei pali). 

Attraversato Piancavallo e la rotonda di ingresso, si prosegue sulla forestale che si dirige verso la vecchia strada di collegamento su asfalto. Percorsa quest’ultma per alcune centinaia di metri, al tornante, lasciamo la strada principale proseguendo dritti di fronte a noi dove inizia la lunga serie di single track tecnici e impegnativi che ci riporteranno ad Aviano, appena oltre il punto di partenza.

Il parcheggio è poi facilmente raggiungibile seguendo la strada in discesa per poche centinaia di metri.

I versanti di Piancavallo

I Versanti di Piancavallo

Un modo originale per osservare la bellezza della Pedemontana Pordenonese, un giro tosto e impegnativo, ma che offre scorci inaspettati e da tanta soddisfazione nel percorrerlo

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
0.5/5
Forestali
50%
Asfalto
25%
Sentieri
25%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Dardago (PN)
  • Arrivo: Dardago (PN)
  • Tipologia: Percorso ad Anello

Non adatto running

Adatto a MTB
Non adatto E-Bike

Non adatto escursionismo

Partenza da Dardago provincia di Pordenone. 

Il paese è adiacente alla strada pedemontana, appena sopra Budoia. Si può parcheggiare la macchina ai piedi del paesino, nei pressi della rotonda che si trova sulla strada pedemontana SP29.

Si inizia subito in salita, seguendo la strada principale che attraversa il paese di Dardago (via S.Tomè). Dopo le ultime case, si prosegue a sinistra verso una ripida salita a 2 tornantini asfaltata. Lasciato sulla destra il ristorante, si prosegue sulla comoda forestale principale verso il paese di Mezzomonte, dove si può fare rifornimento d’acqua alla chiesetta.

Passato il paese in discesa, al cimitero si sale a destra sulla lunga e impegnativa salita totalmente su asfalto che, senza deviazioni, ci porta fino alla dorsale Cansiglio Piancavallo, dove preseguiremo verso destra fino alla Casera Fritz, sempre su asfalto. Lasciamo ora il comodo asfalto e proseguiamo a sinistra imboccando il sentiero quasi interamente non ciclabile che si inerpica tra i monti.

Da qui, ci aspetta un lungo traverso con vista stupenda sul cansiglio a sinistra e Piancavallo sulla destra. Ed è proprio con lo sguardo rivolto verso queste vette che proseguiamo per il bivio 984 e poi seguendo le indicazioni per il rifugio Arneri, meta finale di questo interessante passaggio.

Si scende ora dalla pista da sci, con la possibilità di preferire il ghiaione principale o attraverso vari sentieri, alcuni utilizzati come piste da Downhill e pertanto poco ciclabili per chi pratica escursionismo.

Si arriva dunque a Piancavallo e una volta attraversato il paese seguendo il senso di marcia, si scende seguendo le indicazioni per Barcis attraverso la strada asfaltata, che seguiremo per alcuni tornanti fintanto che, sulla sinistra, troveremo un imbocco attraverso il guard rail. Si attraversa un difficile, ma breve, ciottolato e da qui, seguiamo le indicazioni per Malga Valli in discesa. Il sentiero è ampio, quasi una forestale, e non presenta difficoltà.

Malga Valli si presenterà alla nostra sinistra, con invitanti piatti a cui sarà difficile rinunciare, prima di affrontare l’ultimo entusiasmante tratto in discesa e l’ultima lunga e impegnativa salita.

Si prosegue oltre la malga sul Sentiero delle Carbonaie, cartelli ben visibili. La forestale è a tratti smossa, non presenta difficoltà, ma anzi dei bei scorci sul Lago di Barcis, stupendi panorami e profumi intensi di bosco. 

In fondo alla discesa, si costeggia il lago, tenendolo alla propria sinistra, fino a trovare una strada asfaltata, ampia, in salita. La strada porta ad un piccolo borgo e prosegue su forestale.
Impegnativa e molto lunga, presenta strappi continui e non lascia modo di prendere fiato, fino al bivio per casera Pala (ottimo rifugio per la notte-si raggiunge con una breve deviazione a sinistra, indicazioni su albero sotto forma di P rossa ).

Oltre casera Pala, in direzione casera Montelonga, teniamo la sinistra in tutti i bivi (sempre in salita) e proseguiamo per gli innumerevoli strappi e saliscendi fino ad intravedere un sentiero sulla destra (non in discesa, in leggera salita), segnalato da cartello. Questo sentiero, dopo un tratto pedalabile, richiederà di spingere la bici per circa 2km, fino a diventare un’ampia forestale. Seguiamo i cartelli indicazione Pian delle More, proseguendo in discesa, fino al primo bivio che con una breve salita ci porterà alle piste da fondo di Piancavallo e al ristorante Roncjade. 
Si può ora salire sulla pista dismessa per poi prendere, a destra, la strada asfaltata.

Saliamo per la vecchia strada per un breve tratto fino alle ultime case e iniziamo finalmente la discesa. Da qui possiamo proseguire su asfalto fino alla pedemontana e con poche pedalate raggiungere nuovamente il paese di Dardago, svoltando a destra all’incrocio in fondo la discesa.

Se invece ci sono ancora energie e lucidità disponibili, la traccia GPS vi guiderà attraverso alcuni dei sentieri più belli (e tecnici) della zona.

VARIANTI:

La discesa da Piancavallo sul sentiero delle Carbonaie può iniziare anche da quota più elevata. Il punto di partenza si trova vicino a Casera Capovilla ed è segnalato da cartelli in fase di posa (si ringrazia il gestore di Malga Valli per il lavoro svolto).
La salita verso Casera Montelonga si può affrontare anche dalla strada dietro il rifugio Vallata, accorciando così lunghezza e dislivello del tour.

CONSIGLI:

Si consiglia di avere con se buone scorte d’acqua e cibo. 
In inverno, si consiglia di valutare le condizioni della discesa da Piancavallo in quanto la zona, essendo esposta a Nord, spesso non è praticabile per neve.
Il traverso in quota di rientro a Piancavallo presenta tratti esposti e fogliame, prestare attenzione soprattutto in caso di pioggia o ghiaccio.

Pelmo Ronda da Forno di Zoldo

Pelmo Ronda da Forno di Zoldo

Impegnativo e panoramico giro mantenendo sempre alla propria destra “Il Caregon di Dio”

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
2/5
Forestali
23%
Asfalto
65%
Sentieri
7%
Ciclabili
5%
  • Partenza: Forno di Zoldo
  • Arrivo: Forno di Zoldo
  • Tipologia: Anello

Non adatto

Adatto

Non adatto

Partenza dal parcheggio del campo sportivo di Forno di Zoldo, facilmente individuabile dalla strada principale che sale da Longarone (bivio per Zoppè di Cadore)

Dal punto di partenza, si seguono le indicazioni per Zoppè di Cadore e si sale sulla lunga asfaltata che senza particolari difficoltà ci porterà a superare il paese e a dirigerci verso la forestale per il Rifugio “Alba Maria De Luca”, situato a quota 1936mt. 

La deviazione dal sentiero verso questo rifugio merita la fatica spesa, in quanto ci troveremo sotto al Pelmo e con una magnifica vista verso il Cadore.

Si ritorna brevemente sui propri passi e ci si prepara ad affrontare il traverso su sentiero a cospetto del Pelmo. Necessario portare la bici in spalla per qualche breve tratto, a seconda della preparazione.

La discesa verso il Rifugio Monte Pelmo farà dimenticare in fretta tutta la fatica fin qui sostenuta.

Si prosegue attraversando il torrente e seguendo le piste da fondo fino all’asfalto che ci porterà indietro sulla strada SP251 del passo Staulanza. Prima di fare il tornante, merita una sosta per la visuale sul Pelmo dal punto più lontano di questa “ronda”.

Affrontata la breve e facile salita al Passo Staulanza, si prosegue circa un km in discesa fino ad incrociare la forestale verso il rifugio Fiume Veneto. Salita non particolarmente impegnativa e tutta su comodo sterrato, fino all’imbocco del sentiero verso Forcella Forada.

La discesa, entusiasmante e molto tecnica nel primo tratto (che richiede attenzione e qualche tratto a piedi), si trasforma in un vero bike park nel tratto in mezzo al bosco, con pendenze impegnative e tratti tecnici e divertenti, ma sempre pedalabili (con buona tecnica).

Dopo un piccolo guado, si prosegue su forestale fino a Borca di Cadore e, seguendo la ciclabile, fino a Vodo di Cadore. 

Da qui si sale su asfalto verso il Rifugio Talamini. Le pendenze sono impegnative, spesso proibitive e visto il dislivello accumulato sulle gambe si dovrà faticare non poco per raggiungere il bivio nei pressi di Zoppè, punto da cui sarà facile scendere seguendo a ritroso la strada dell’andata.

Il giro si presta a varie interpretazioni: si può evitare la salita a Zoppè arrivandoci direttamente in macchina (nonostante sia una semplice salita su asfalto, la reputo molto bella e caratteristica), oppure si può partire da Borca o Vodo e salire subito fino al Talamini, tagliando poi verso il Pelmo ed evitando la discesa a Forno di Zoldo.