Montasio Ronda

Montasio Ronda

MontasioRonda_copertina

Suggestivo anello che circumnaviga idealmente la
Catena Jôf Fuart-Montasio

L’anello si svolge su ciclabili, strade asfaltate e forestali, con pendenze tutto sommato modeste, almeno nella prima parte, e difficoltà tecniche limitate

Rimarremo ai limiti delle aree più turistiche del Tarvisiano pedalando vie meno conosciute, ma non per questo meno appaganti, scopriremo viste mozzafiato, panorami suggestivi e profumi di boschi antichi

0
Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
3/5
Forestali
30%
Asfalto
60%
Sentieri
0%
Ciclabili
10%
  • Partenza: Chiusaforte
  • Arrivo: Chiusaforte
  • Tipologia: Anello
  • Periodo: Giugno-Ottobre

Non adatto

Adatto alla MTB. Gravel con dovuta prudenza nell’ultima discesa

Non adatto all’ escursionismo

Non adatto ai cani

Dalla Autostrada A23 direzione Austria, si esce al casello di Carnia e si prosegue sulla SS52/SS13 in direzione Tarvisio fino al paese di Chiusaforte. La partenza è fissata nell’ampio parcheggio a destra ad inizio paese.

Lasciato il parcheggio, si prende subito la ciclovia Alpeadria, ampiamente segnalata, in direzione Tarvisio.

Pedaleremo fino al paese di Pietratagliata e a questo punto abbandoneremo la ciclabile per attraversare la strada principale. Attraversato il ponte, procederemo a sinistra seguendo le indicazioni per Agriturismo Malga Poccet. La salita è su fondo asfaltato fino oltre la Malga e solo nell’ultimo tratto diventerà una larga forestale con pendenze a tratti più impegnative.

Dopo lo scollinamento, percorreremo la lunga e divertente discesa, prima fino a Sella Bieliga (dove proseguiremo tenendo la destra) e poi verso la Val Dogna (località Chiout), accompagnati dai profumi degli abeti e da scorci magnifici sulla sottostante vallata. 

L’ascesa successiva, quasi totalmente su asfalto facilmente percorribile, ci porterà a Sella Somdogna e al rifugio Fratelli Grego, dove potremmo riposarci e rifocillarci appagati dalla maestosa vista sulla Catena del Montasio.

La successiva discesa su ghiaia ci porta velocemente in alta Valbruna dove, dopo aver assaggiato un brevissimo tratto della famosa salita verso il Lussari, proseguiremo a destra e inizieremo l’ascesa verso la Sella Prasnig, sicuramente la salita più dura del giro. Il fondo non sempre perfetto e alcuni tratti pendenti metteranno a dura prova la nostra condizione fisica, ma è l’ultima fatica del giro.

Arrivati in Sella e sempre su forestale, la discesa nella Valle di Rio Freddo è la più tecnica tra quelle affrontate finora. Sarà un susseguirsi di emozioni, tra tratti più guidati e altri più veloci, saremo in difficoltà anche nel decidere quante volte fermarci ad ammirare il torrente e le infinite sfumature di bosco che stiamo attraversando.

Il tour si conclude su asfalto, prima in direzione Lago del Predil e Sella Nevea e poi con la lunga e rilassante discesa della Val Roccolana che ci riporterà a Chiusaforte.

Il giro è sicuramente impegnativo se percorso in giornata, ma si presta ad essere diviso in due parti fermandosi in Valbruna e rientrando dalla ciclabile Alpeadria. In alternativa, è possibile pedalare solo la prima parte, rientrando dalla Valbruna una volta scollinato dal Rifugio Grego o subito dopo la prima salita alla Malga Poccet, tornando in discesa dalla Val Dogna (località Chiout), direzione PietraTagliata.

Dal Mare alla Montagna – MTB experience

Dal Mare alla Montagna
MTB Experience 2024

Tre escursioni dedicate alla MTB che, nel 2024, ci impegneranno attraverso tre diverse ambientazioni e tre diverse stagioni climatiche, un’esperienza da vivere nelle tre giornate di sport immersi nella natura, in un crescendo di difficoltà e impegno.

Descrizione

Tre escursioni in MTB attraverso tre diverse ambientazioni e tre diverse stagioni climatiche.
Questo è “Dal Mare alla Montagna”, un viaggio esperienziale composto da tre escursioni che avverranno in tre date nel corso del 2023, da compiersi in bicicletta MTB (normale o a pedalata assistita) e che proporranno un graduale aumento della difficoltà tecnica e fisica, permettendoci di acquisire dimestichezza e capacità di affrontare sia percorsi facili e pianeggianti che percorsi difficili di media montagna.

Viaggeremo attraverso il tempo e lo spazio, ad inizio primavera, in ambiente lagunare costiero, ad inizio estate in ambiente collinare pedemontano e ad inizio autunno in ambiente montano.

Viaggeremo attraverso i colori, dai più freddi e brulli quando saremo vicini al mare di fine inverno, ai più caldi e accoglienti dell’inizio estate in pedemontana, fino ai colori forti, decisi dell’ambiente montano in autunno.

Viaggeremo attraverso i profumi, la salsedine del mare, il profumo della terra, dei prati, che poi diventeranno roccia e bosco man mano che ci alzeremo di quota.

Viaggeremo attraverso l’aria, che sentiremo prima più fredda e umida, poi più calda e densa, fino all’aria decisamente secca e fresca dell’alta quota.

I Percorsi

Il primo percorso, completamente pianeggiante, servirà come primo allenamento, come presa di contatto con la bici dopo l’inverno. Ci aiuterà nell’imparare ad ascoltare il nostro fisico e a valutare la nostra condizione fisica. Sarà un percorso sterrato verso l’oasi della Vallevecchia, in località Brussa (Caorle VE). Paesaggisticamente, scopriremo una natura ricca e un terreno rigoglioso, con l’acqua che sarà la protagonista indiscussa di questo tour.

Nel secondo percorso, più collinare, lungo la Pedemontana pordenonese sui colli tra Aviano e Polcenigo cominceremo ad “assaggiare” la salita, intervallata da tratti pianeggianti. Impareremo ad osservare la montagna dal basso, assaporando le difficoltà e le gioie che essa sa offrire. Sarà un percorso misto asfalto e sterrato su forestali, con un impegno di circa 500metri di dislivello. Impareremo a dosare lo sforzo, a respirare, ad ascoltare il nostro corpo.
Paesaggisticamente, scopriremo una zona di transizione tra il bosco e la pianura, con la natura che si dividerà equamente tra bosco e prati erbosi e tra torrenti e fiumi.

Nel terzo percorso, partendo dal comune di Lauco e attraverso splendidi boschi e paesaggi incontaminati, sfideremo le meno conosciute, ma impervie, salite del comprensorio dello Zoncolan, guarderemo le più alte vette della Carnia da un punto di osservazione particolare e ci misureremo con noi stessi, affrontando un percorso di circa 1000mt di salita, tra asfalto e vie forestali.
Paesaggisticamente, il bosco sarà il padrone di questo tour, interrotto solamente dai torrenti e le gole scavate da quest’ultimi nel corso dei millenni.

AnelloArvenisDauda

A chi si rivolge il pacchetto dei tre eventi

A tutti i possessori di MTB, sia elettrica che muscolare, neofiti o biker già con discreta esperienza, che vogliono migliorarsi e darsi il giusto stimolo per farlo, ammirando il paesaggio che cambia sotto le ruote.

Il consiglio è di prenotare l’intero pacchetto ed allinearsi all’intento dell’intera esperienza, ma nulla vieta di partecipare alle singole escursioni di proprio interesse.

Nel tempo tra un’escursione ed un’altra, il partecipante potrà decidere di allenarsi autonomamente, percorrendo percorsi di difficoltà pari all’impegno successivo.

Come fare per partecipare

Nella pagina dei contatti, troverai tutte le modalità per richiedere informazioni aggiuntive.

A chi lo desidera, verranno spiegati i dettagli dei tre eventi, potremo valutare insieme se l’esperienza è adatta a te e riceverai info su costi e servizi


Tra Degano e Tagliamento

Tra Degano e Tagliamento

Nella bassa Carnia, un anello che unisce diversi sentieri tra il tecnico e lo scorrevole, uniti da comode salite con strepitose viste sulla valle del Tagliamento

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Media
Accessibilità
3/5
Forestali
50%
Asfalto
25%
Sentieri
20%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Villa Santina
  • Arrivo: Villa Santina
  • Tipologia: Ad Anello

Poco Adatto –  Solo lunghe distanze

Adatto alla MTB

Non adatto all’escursionismo

Percorsi e sentieri accessibili ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina dove, alla rotonda principale, si devia a destra e subito nuovamente a destra dove troveremo il parcheggio, punto di partenza del giro. 

Nonostante le relativamente basse quote, il giro non è consigliato nel periodo invernale, causa presenza di ghiaccio e neve. 

Da Villa Santina, si prosegue in direzione Sappada e si devia subito nel ponte che porta a Esemon di Sotto, oltrepassato il quale a destra troveremo chiare indicazioni per la forestale del Cuel Budin.

Dopo una breve salita, alla panchina, si devia a sinistra e si prosegue seguendo prima la forestale e poi l’impegnativo sentiero, pedalabile con buon allenamento. La successiva discesa, sempre sullo stesso sentiero, si rivelerà tecnica e ci impegnerà in diversi tornanti e tratti sconnessi. Il sentiero è interamente pedalabile con buona padronanza del proprio mezzo. 

Si prosegue ora su asfalto verso Raveo e poi si devia in direzione Colza-Raveis.

Da qui una lunga salita, resa piacevole dal paesaggio e dalle viste sul Tagliamento che scorgeremo alla nostra sinistra. Gli ultimi tornantini meritano una pausa per godere di tutta la vallata dominata dai Monti Verzegnis, Lovinzola e, in fondo, Amariana (dall’inconfondibile forma a punta di matita). A sinistra, l’altopiano di Lauco.

Si prosegue su asfalto, si svolta a sinistra e si raggiunge così ilsentiero della nostra discesa, che ci porterà a Feltrone prima e Mediis e Socchieve successivamente.
L’inizio del sentiero è ben visibile oltre a dei recinti.

Dal centro di Socchieve, seguiamo le indicazioni per Preone e ci apprestiamo a guadare (e guardare) il Tagliamento dal suo alveo. Assicuriamoci che il guado sia praticabile, altrimenti meglio preferire il comodo asfalto della strada principale, ritornando brevemente sui propri passi fino a Socchieve.

Il rientro, facile, prosegue attraverso strade bianche a ridosso dell’alveo e attraverso la Pineta di Villa Santina.

Anello dei M.ti Arvenis-Dauda

Anello dei M.ti Arvenis-Dauda

AnelloArvenisDauda

Impegnativo anello che si sviluppa quasi interamente su forestali o sentieri, che non mancherà di meravigliarvi con incredibili viste panoramiche, durissime pendenze in salita, sentieri veloci e tecnici da solcare con la vostra amata MTB

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
2.5/5
Forestali
86%
Asfalto
7%
Sentieri
7%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Lauco
  • Arrivo: Lauco
  • Tipologia: Ad Anello

Non adatto al Trail Running

Adatto alla MTB – buona esperienza richiesta

Non adatto all’escursionismo

Non adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina dove, alla rotonda principale, chiare indicazioni ci porteranno alla salita verso Lauco. 

La partenza del giro è fissata al parcheggio situato a sinistra, circa 150metri dopo il ristorante Frasca Verde, lungo la via principale.

Periodo consigliato: da Luglio a Ottobre, in altri periodi prestare attenzione ad eventuali cumuli nevosi che possono presentarsi anche in primavera inoltrata e agli alberi caduti, oltre che al rischio ghiaccio. Si consigliano buone doti tecniche e attrezzatura adatta all’alta montagna (quota massima vicina a 2000metri) 

Dal parcheggio, si prosegue in salita lungo la Strada Provinciale 44 in direzione Vinaio (indicazioni). Raggiunto il paese, si devia a sinistra verso Val di Lauco e si affronta la prima salita di giornata interamente su asfalto.

Raggiunta la località Val, dove a sinistra si potrà già intravedere il M.te Arvenis e di fronte a noi il M.te Dauda, si prosegue sull’unica strada attraversando i borghetti Chiamps e Trischiamps. Raggiunto il bivio, dopo qualche rampa su cemento, si svolta a destra in discesa verso Forcella Dolacis/Malga Corce. Lasciamo qui l’asfalto, per poi ritrovarlo, salvo brevissimi tratti, solo a fine tour.

La salita verso forcella Dolacis non presenta difficoltà, tuttavia non arriveremo sino alla Forcella vera e propria, ma al bivio di località Dolacis, proseguiremo dritti seguendo le indicazioni per Zuglio. Arriveremo, alla fine della forestale, alla località Pesmoleit e successivamente a Località Vas, che lasceremo alle nostre spalle seguendo la strada senza scendere di quota.

Si affronta ora il primo tratto impegnativo, proseguendo oltre il borgo e imboccando la forestale indicazioni Malga Corce. Se necessario, rifornimento di acqua fresca disponibile, utile ad affrontare le durissime rampe che ci separano dalla Malga. 

Si prosegue su forestale direzione Forchie Navantes e poi prenderemo a sinistra verso una forestale dismessa, che diventerà poi un piacevole sentiero in discesa. Si aprirà alla nostra sinistra un prato, lo percorriamo per qualche decina di metri tenendoci sulla sinistra fino a intravedere una forestale che scende.

La imbocchiamo per poche decine di metri, successivamente sulla sinistra troveremo il sentiero che ci porterà a Fielis. Il primo tratto si dipana nel mezzo del bosco, passando accanto ad un paio di casolari. La traccia non è evidente nei primi 500 metri e sarà necessario farsi strada con i pochi segnali disponibili o seguendo la traccia gps, tuttavia poco oltre un casolare abbandonato troveremo finalmente l’attacco del tracciato vero e proprio, il cui fondo è perfetto e ben segnato.

Si esce su ponte e strada forestale, alla cui fine troveremo l’abitato di Fielis e una fontana di acqua fresca. Dalla fontana, si prosegue in salita, direzione Malga Dauda e successivamente Malga Meleit. Proseguiamo poi in direzione Zoncolan. Ritorniamo brevemente sui nostri passi e teniamo la destra, salendo sulle ripide piste da sci del M.te Tamai. Si tratta dell’ultima vera fatica di giornata, che ci chiederà inevitabilmente di scendere dalla bici e spingere a piedi fino all’ultima stazione dell’impianto di risalita.

Dal M.te Tamai, seguiamo in direzione forcella Arvenis e proseguiamo oltre, scendendo e tenendo il versante nord del Monte Arvenis, direzione Malga Arvenis alta.

Raggiunta Malga Arvenis alta, si prosegue su forestale per una breve salita, direzione Malga Claupa. Da qui, una rilassante discesa ci porterà di nuovo a Lauco, con una piccola deviazione in località Tarlessa su qualche breve sentiero della zona (possibilità di discesa diretta proseguendo su asfalto, direzione Trava, Avaglio, Lauco).

Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But

Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But

Illegio

Da un Borgo nascosto che si trova poco oltre la città di Tolmezzo, si sviluppa questo stupendo anello immerso nel bosco e nella natura della Carnia.

Un percorso tecnicamente facile, un chilometraggio e un dislivello tutto sommato modesto e un tour estremamente piacevole e panoramico

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
5/5
Forestali
20%
Asfalto
70%
Sentieri
0%
Ciclabili
10%
  • Partenza: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
  • Arrivo: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
  • Tipologia: Ad anello
  • Periodo consigliato: Tarda primavera, Estate, Autunno

Non adatto al trail running

Adatto alla MTB o alla gravel

Non adatto all’escursionismo

Non adatto ai cani

La partenza è fissata a Tolmezzo, cittadina facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A23.

Dall’uscita omonima, si segue la ss52 direzione Austria fino alla grande rotonda uscita Tolmezzo.

Entrati nel paese, alla prima rotonda, si svolta a destra e poche centinaia di metri dopo a sinistra in Via Aldo Moro, fino a raggiungere Via Percoto e il parcheggio.

Dal parcheggio, la traccia ci porta subito in direzione Illegio, seguendo per Via De Marchi, Via Gemona e Via Betania. Di fronte a noi, subito possiamo notare la meravigliosa cima Amariana, le cui pendici alla nostra destra, assieme alle pendici del monte Strabut alla nostra sinistra ci accompagneranno all’ingresso della conca di Illegio. Si possono seguire sia la strada asfaltata o, come invece propone la traccia, deviare per una forestale che offre scorci piacevoli e scalda i muscoli delle gambe con pendenze per alcuni tratti davvero impegnative.

Illegio merita sicuramente di essere ammirata, prima di oltrepassarla e iniziare la lunga e piacevole immersione nella valle formata dal Rio Frondizzon. Anche in questo tratto si può proseguire sempre su asfalto, oppure deviare circa a metà percorso su una forestale che ci regalerà nuovamente qualche scorcio panoramico, prima di ricongiungersi nuovamente con l’asfalto della via principale.

Finito l’asfalto nei pressi di Prà di Lunge, piacevoli saliscendi e qualche breve guado ci accompagneranno fino all’asfalto di Lovea, dove proseguiremo fino a scendere nella valle del torrente Chiarsò. 

Il nostro sguardo potrà rivolgersi ai monti oltre Paularo a Nord, oppure alle meravigliose vette che abbiamo appena lasciato alle spalle ad Est.

Il tour prosegue sulla SP23 in direzione Paularo per pochi metri e seguendo le indicazioni a Ovest per il paese di Rivalpo. Una salita regolare, ma sicuramente più impegnativa delle precedenti ci porterà fino al borgo dove troveremo, appena oltrepassate le ultime case, la forestale che ci permetterà di pedalare in quota quasi costante parallelamente alla valle principale. 

Raggiungeremo il paese di Cabia con lo sguardo verso il basso a guardare il torrente e le sue pieghe nella valle, oppure verso l’alto ad ammirare le creste che chiudono completamente la valle.

A Cabia, una comoda strada asfaltata ci acompagnerà in discesa verso il centro abitato di Arta Terme. In alternativa, visibile grazie a chiari cartelli, potremo seguire il percorso dei Mondiali MTB del 2001. Affronteremo un single track immersi nel bosco che non presenta particolari difficoltà tecniche, ma richiede comunque pratica ed esperienza.

Da Arta Terme, un breve tratto sulla SS52 ci divide dal ponte sul But che ci permette di raggiungere Zuglio, paese da cui prenderemo la ciclabile FVG8, la quale ci accompagnerà comodamente fino al rientro, fissato nuovamente a Tolmezzo.

 

Lama di Som e Crosetta

Lama di Som e Crosetta

Semplice tour quasi totalmente asfaltato ma che offre scorci straordinari e una discesa magica e fuori dal tempo

0
Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
5/5
Forestali
20%
Asfalto
80%
Sentieri
0%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Polcenigo, località Gorgazzo
  • Arrivo: Polcenigo, località Gorgazzo
  • Tipologia: ad anello con deviazione

Non adatto al Trail Running

Adatto alla MTB, gravel, e-Bike

Non adatto all’ escursionismo

Non adatto ai cani

La partenza del giro è fissata alle sorgenti del Gorgazzo, appena oltre il paese di Polcenigo, in provincia di Pordenone.

Disponibile ampio parcheggio.

Usciti dal parcheggio, si percorrono per poche centinaia di metri la strada pedemontana per iniziare poi la salita verso Coltura. Eviteremo poi la strada verso Mezzomonte per dirigerci in via Mena, seguendola fintanto che da asfaltata diventa una comoda mulattiera.

La salita verso Lama di Som non presenta difficoltà eccessive ed in breve ci porterà nel piccolo, ma curato, borghetto.

Ritrovato l’asfalto, proseguiremo in discesa fino alla salita verso il passo Crosetta, che percorreremo totalmente incrociando prima Malga Coda di Bosco e poi lo svincolo verso Cordignano, che per ora lasceremo a sinistra proseguendo in salita.

Raggiunto il passo Crosetta, meta segnaposto del giro, torneremo nei nostri passi fino allo svincolo precedente, dove stavolta proseguiremo seguendo la strada in discesa. Attraverseremo prima il sottobosco del Cansiglio e poi vedremo il paesaggio cambiare, con gli alberi che si fanno via via più bassi e presentano sempre più forma di arbusto.

La discesa, si conclude dopo le cave nei pressi di Villa di Villa. Esistono numerose varianti, su sentieri anche impegnativi, che permettono di evitare l’asfalto, ma non di godere del relax che questa lunga discesa offre.

Nei pressi di Villa di Villa, si ritorna al punto di partenza nuovamente su asfalto, esplorando i paesini della splendida zona pedemontana a cavallo tra Veneto e Friuli. 

La Via del Castelletto

La Via del Castelletto

Breve ed entusiasmante percorso, adatto alla MTB per la tecnicità delle discese

0
Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
4/5
Forestali
50%
Asfalto
5%
Sentieri
45%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Mezzomonte, parcheggio del Gorgazzo
  • Arrivo: Mezzomonte, parcheggio del Gorgazzo
  • Tipologia: ad anello

Adatto al Trail Running

Adatto alla MTB

Non adatto all’escursionismo

Adatto ai cani

La partenza del giro è fissata alle sorgenti del Gorgazzo, appena oltre il paese di Polcenigo, in provincia di Pordenone.

Disponibile ampio parcheggio.

Dalle sorgenti del Gorgazzo, si segue in direzione Coltura e poi si sale a destra verso Mezzomonte. Solo pochi metri di salita su asfalto e si gira a destra in Via Sottomonte, seguendola fino ad addentrarsi nel sentiero sul bosco. Si tiene la sinistra, affrontando qualche breve strappo, fino al bivio sentiero M1, dove, percorsa la forestale in discesa per qualche decina di metri, si svolta a sinistra in salita per un sentiero a tratti non pedalabile.

Breve discesa a destra all’ultimo bivio e poi si torna su asfalto, dove svoltando a sinistra inizia la lunga salita fino al paesino di Mezzomonte (acqua disponibile).

Si segue la strada fino a svoltare a destra per un breve sentiero e si sale la cementata per poche centinaia di metri, lasciandola poi a sinistra al primo bivio. 

Un’altro tratto di salita e qualche breve falsopiano ci portano all’imbocco della prima tecnica discesa di giornata. La traccia GPS segue uno dei sentieri, ma sono disponibili alcune varianti altrettanto interessanti e ben segnalate. Tutte le tracce portano sempre alla forestale tagliafuoco, che sarà poi necessario seguire in direzione Est verso il borgo di Dardago.

Alla fine della discesa, si svolta a destra lungo un comodo sentiero di sottobosco e lo si segue fin che si stringe e lascia il posto ad un tecnico sentiero su roccia. Vedremo, poco prima delle rocce, il famoso castelletto sulla destra.

Il rientro segue poi una serie di sentieri paralleli alla strada asfaltata principale, facilmente percorribili, che ci porteranno nei pressi del parcheggio principale.

Giro delle Malghe di Piancavallo e Monte Ciastelat

Giro delle Malghe di Piancavallo e Monte Ciastelat

Breve descrizione del giro

0
Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Medio/facile
Accessibilità
3.5/5
Forestali
50%
Asfalto
15%
Sentieri
35%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Piancavallo, antenne in via Collalto
  • Arrivo: Piancavallo, antenne in via Collalto
  • Tipologia: ad anello con variante andata e ritorno

Adatto al Trail Running

Adatto quasi totalmente alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Da Pordenone, si segue direzione Aviano. Superato il paese, le indicazioni per Piancavallo ci faranno proseguire per la strada principale che raggiunge la famosa località sciistica. Al bivio, quota 1000mt, si segue in direzione Via Collalto. Si prosegue lasciando alle spalle le antenne radio fino ad arrivare ad una curva verso sinistra con ampio parcheggio di fronte, luogo di partenza della traccia.

Dal punto di partenza, guardando l’albero che si erge nel parcheggio, si segue a sinistra la forestale in leggera discesa. 

Il percorso si snoda per svariati chilometri su questa traccia, facilmente individuabile per essere la famosa via delle Malghe. Si proseguirà quindi lasciando alle spalle casera Barzan, Casera del Medico e casa di Valfredda, fino ad incontrare l’ultimo impegnativo tratto che ci porterà ad un bivio, dove seguiremo l’unico sentiero in direzione Forcella di Giais.

Seguiremo poi le indicazioni per il Bivio 915-971-985. 

Dopo circa un km, ecco la variante della nostra escursione, seguendo il sentiero 915 verso Monte Ciastelat. Il sentiero, che solo per brevi tratti presenta pendenze impegnative, si può affrontare anche con la bicicletta, portandola a piedi per brevi tratti.

Non ciclabile sarà invece l’ultimo breve tratto che ci porta alla cima del Monte, in quanto presenta tratti esposti e il sentiero si arrampica tra le rocce.

La discesa avverrà attraverso lo stesso sentiero dell’andata dove, rientrati al bivio, seguiremo la forestale con indicazione Pian delle More e pochi metri dopo, devieremo verso sinistra in direzione Piancavallo.

La facile forestale si presenta impegnativa solo per il chilometraggio, allietando l’escursionista con il fresco degli alberi e i profumi del sottobosco. 

Giunti alla strada asfaltata che seguiremo a sinistra, rimane solo l’ultimo tratto in discesa attraverso la vecchia via di collegamento di Piancavallo.