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Anello dei M.ti Arvenis-Dauda
Anello dei M.ti Arvenis-Dauda

Impegnativo anello che si sviluppa quasi interamente su forestali o sentieri, che non mancherà di meravigliarvi con incredibili viste panoramiche, durissime pendenze in salita, sentieri veloci e tecnici da solcare con la vostra amata MTB
- Partenza: Lauco
- Arrivo: Lauco
- Tipologia: Ad Anello
Non adatto al Trail Running
Adatto alla MTB – buona esperienza richiesta
Non adatto all’escursionismo
Non adatto ai cani
Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina dove, alla rotonda principale, chiare indicazioni ci porteranno alla salita verso Lauco.
La partenza del giro è fissata al parcheggio situato a sinistra, circa 150metri dopo il ristorante Frasca Verde, lungo la via principale.
Periodo consigliato: da Luglio a Ottobre, in altri periodi prestare attenzione ad eventuali cumuli nevosi che possono presentarsi anche in primavera inoltrata e agli alberi caduti, oltre che al rischio ghiaccio. Si consigliano buone doti tecniche e attrezzatura adatta all’alta montagna (quota massima vicina a 2000metri)
Dal parcheggio, si prosegue in salita lungo la Strada Provinciale 44 in direzione Vinaio (indicazioni). Raggiunto il paese, si devia a sinistra verso Val di Lauco e si affronta la prima salita di giornata interamente su asfalto.
Raggiunta la località Val, dove a sinistra si potrà già intravedere il M.te Arvenis e di fronte a noi il M.te Dauda, si prosegue sull’unica strada attraversando i borghetti Chiamps e Trischiamps. Raggiunto il bivio, dopo qualche rampa su cemento, si svolta a destra in discesa verso Forcella Dolacis/Malga Corce. Lasciamo qui l’asfalto, per poi ritrovarlo, salvo brevissimi tratti, solo a fine tour.
La salita verso forcella Dolacis non presenta difficoltà, tuttavia non arriveremo sino alla Forcella vera e propria, ma al bivio di località Dolacis, proseguiremo dritti seguendo le indicazioni per Zuglio. Arriveremo, alla fine della forestale, alla località Pesmoleit e successivamente a Località Vas, che lasceremo alle nostre spalle seguendo la strada senza scendere di quota.
Si affronta ora il primo tratto impegnativo, proseguendo oltre il borgo e imboccando la forestale indicazioni Malga Corce. Se necessario, rifornimento di acqua fresca disponibile, utile ad affrontare le durissime rampe che ci separano dalla Malga.
Si prosegue su forestale direzione Forchie Navantes e poi prenderemo a sinistra verso una forestale dismessa, che diventerà poi un piacevole sentiero in discesa. Si aprirà alla nostra sinistra un prato, lo percorriamo per qualche decina di metri tenendoci sulla sinistra fino a intravedere una forestale che scende.
La imbocchiamo per poche decine di metri, successivamente sulla sinistra troveremo il sentiero che ci porterà a Fielis. Il primo tratto si dipana nel mezzo del bosco, passando accanto ad un paio di casolari. La traccia non è evidente nei primi 500 metri e sarà necessario farsi strada con i pochi segnali disponibili o seguendo la traccia gps, tuttavia poco oltre un casolare abbandonato troveremo finalmente l’attacco del tracciato vero e proprio, il cui fondo è perfetto e ben segnato.
Si esce su ponte e strada forestale, alla cui fine troveremo l’abitato di Fielis e una fontana di acqua fresca. Dalla fontana, si prosegue in salita, direzione Malga Dauda e successivamente Malga Meleit. Proseguiamo poi in direzione Zoncolan. Ritorniamo brevemente sui nostri passi e teniamo la destra, salendo sulle ripide piste da sci del M.te Tamai. Si tratta dell’ultima vera fatica di giornata, che ci chiederà inevitabilmente di scendere dalla bici e spingere a piedi fino all’ultima stazione dell’impianto di risalita.
Dal M.te Tamai, seguiamo in direzione forcella Arvenis e proseguiamo oltre, scendendo e tenendo il versante nord del Monte Arvenis, direzione Malga Arvenis alta.
Raggiunta Malga Arvenis alta, si prosegue su forestale per una breve salita, direzione Malga Claupa. Da qui, una rilassante discesa ci porterà di nuovo a Lauco, con una piccola deviazione in località Tarlessa su qualche breve sentiero della zona (possibilità di discesa diretta proseguendo su asfalto, direzione Trava, Avaglio, Lauco).
Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But
Anello panoramico delle acque Frondizzon, Chiarsò e But

Da un Borgo nascosto che si trova poco oltre la città di Tolmezzo, si sviluppa questo stupendo anello immerso nel bosco e nella natura della Carnia.
Un percorso tecnicamente facile, un chilometraggio e un dislivello tutto sommato modesto e un tour estremamente piacevole e panoramico
- Partenza: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
- Arrivo: Tolmezzo, parcheggio di Via Percoto
- Tipologia: Ad anello
- Periodo consigliato: Tarda primavera, Estate, Autunno
Non adatto al trail running
Adatto alla MTB o alla gravel
Non adatto all’escursionismo
Non adatto ai cani
La partenza è fissata a Tolmezzo, cittadina facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A23.
Dall’uscita omonima, si segue la ss52 direzione Austria fino alla grande rotonda uscita Tolmezzo.
Entrati nel paese, alla prima rotonda, si svolta a destra e poche centinaia di metri dopo a sinistra in Via Aldo Moro, fino a raggiungere Via Percoto e il parcheggio.
Dal parcheggio, la traccia ci porta subito in direzione Illegio, seguendo per Via De Marchi, Via Gemona e Via Betania. Di fronte a noi, subito possiamo notare la meravigliosa cima Amariana, le cui pendici alla nostra destra, assieme alle pendici del monte Strabut alla nostra sinistra ci accompagneranno all’ingresso della conca di Illegio. Si possono seguire sia la strada asfaltata o, come invece propone la traccia, deviare per una forestale che offre scorci piacevoli e scalda i muscoli delle gambe con pendenze per alcuni tratti davvero impegnative.
Illegio merita sicuramente di essere ammirata, prima di oltrepassarla e iniziare la lunga e piacevole immersione nella valle formata dal Rio Frondizzon. Anche in questo tratto si può proseguire sempre su asfalto, oppure deviare circa a metà percorso su una forestale che ci regalerà nuovamente qualche scorcio panoramico, prima di ricongiungersi nuovamente con l’asfalto della via principale.
Finito l’asfalto nei pressi di Prà di Lunge, piacevoli saliscendi e qualche breve guado ci accompagneranno fino all’asfalto di Lovea, dove proseguiremo fino a scendere nella valle del torrente Chiarsò.
Il nostro sguardo potrà rivolgersi ai monti oltre Paularo a Nord, oppure alle meravigliose vette che abbiamo appena lasciato alle spalle ad Est.
Il tour prosegue sulla SP23 in direzione Paularo per pochi metri e seguendo le indicazioni a Ovest per il paese di Rivalpo. Una salita regolare, ma sicuramente più impegnativa delle precedenti ci porterà fino al borgo dove troveremo, appena oltrepassate le ultime case, la forestale che ci permetterà di pedalare in quota quasi costante parallelamente alla valle principale.
Raggiungeremo il paese di Cabia con lo sguardo verso il basso a guardare il torrente e le sue pieghe nella valle, oppure verso l’alto ad ammirare le creste che chiudono completamente la valle.
A Cabia, una comoda strada asfaltata ci acompagnerà in discesa verso il centro abitato di Arta Terme. In alternativa, visibile grazie a chiari cartelli, potremo seguire il percorso dei Mondiali MTB del 2001. Affronteremo un single track immersi nel bosco che non presenta particolari difficoltà tecniche, ma richiede comunque pratica ed esperienza.
Da Arta Terme, un breve tratto sulla SS52 ci divide dal ponte sul But che ci permette di raggiungere Zuglio, paese da cui prenderemo la ciclabile FVG8, la quale ci accompagnerà comodamente fino al rientro, fissato nuovamente a Tolmezzo.