Anello del Troi Di Lauc e del Sot Cretz

Anello del Troi Di Lauc e del Sot Cretz

Parconr8

Un anello percorribile tutto l’anno (in assenza di neve) che ci permetterà di scoprire l’altopiano di Lauco e la località di Avaglio. Resteremo meravigliati dagli scorci, dalla natura e dai profumi che questo anello di media montagna saprà regalarci.

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Medio
Accessibilità
4/5
Forestali
40%
Asfalto
10%
Sentieri
50%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Villa Santina
  • Arrivo: Villa Santina
  • Tipologia: Ad anello

Adatto al Trail Running

Non adatto alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per Amaro/Tolmezzo e, alla rotonda, si prosegue in direzione Forni Di Sopra/Ovaro fino al paese di Villa Santina.

Raggiunto il paese, alla rotonda principale, svoltiamo a destra in direzione Lauco e subito di nuovo a destra, fino all’ampio parcheggio parallelo alla strada principale, punto di partenza del tour.

Dal parcheggio, si prosegue in direzione Tolmezzo e si sale a sinistra, attraverso il muro di contenimento. Chiare indicazioni ci porteranno all’attacco del Troi Di Lauc, fino al secolo scorso unica strada di collegamento tra Villa Santina e Lauco.

Il Troi, prima un stretto sentiero sotto la parete rocciosa, si aprirà poi a comoda forestale che seguiremo sempre in salita fino ad incrociare una breve scalinata che vedremo alla nostra destra.

Oltre la scalinata, che serve una piccola Madonna votiva, inizia il sentiero usato normalmente per il rientro dalla ferrata Farina del Diavolo. Questo sentiero, in leggero falsopiano e con soli due brevi tratti che richiedono una minima attenzione, ci porterà all’arrivo della ferrata e alla panoramica della Cascata Radime.

Proseguiamo poi oltre su forestale, fino al paese di Lauco e poi fino al Ristorante Alla Frasca Verde, tagliamo il tornante a sinistra e proseguiamo in salita lungo l’asfalto fino quasi alla fine del paese. Alla fontana svoltiamo a sinistra lasciando la strada principale.

L’asfalto lascia presto il posto ad una forestale da seguire sempre in salita, dove dopo delle ripide rampe cementate si trasforma in un largo sentiero, parte del percorso della Cronoradime (segnali presenti).

Alla fine del bosco, nel punto panoramico dove già possiamo ammirare Avaglio e tutta la vallata del Tagliamento, svoltiamo a sinistra in discesa e seguiamo le chiare indicazioni per il paese.

Scendiamo ora fino alla strada principale, lasciando alle nostre spalle la piazza della Chiesa e seguiamo le indicazioni per il cimitero sulla stretta strada asfaltata in discesa, proseguendo poi lungo la cementata per circa mezzo km.

Seguendo le indicazioni del percorso NR.8 Parco Intercomunale Colline Carniche, ci troveremo ad abbandonare la strada cementata, svoltare a sinistra lungo una carrereccia e passeremo poi attraverso un prato erboso. Imboccheremo infine l’ultimo tratto di sentiero verso Villa Santina.

L’ultimo km da località SOT CLAP, dove sono visibili le antiche vecchie fornaci funzionanti sino ad un tempo non molto remoto, è la rilassante conclusione di questo anello di media montagna.

Anello di Plauchianis

Anello di Plauchianis

Lauco

Un semplice anello alla scoperta dei colori dei Faggi, degli Abeti e dei borghi nel comune di Lauco. Un’escursione rilassante e fisicamente non (troppo) impegnativa, ideale sia nella calda estate che per il periodo primavera/autunno

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Medio-Facile
Accessibilità
4/5
Forestali
20%
Asfalto
60%
Sentieri
20%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Lauco
  • Arrivo: Lauco
  • Tipologia: Anello

Adatto al Trail Running

Adatto alla MTB (in senso contrario rispetto alla descrizione)

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina, dove, alla rotonda principale, chiare indicazioni ci porteranno alla salita verso Lauco. 

La partenza del giro è fissata al municipio del paese di Lauco.

Dal parcheggio del comune di Lauco, saliamo lungo la strada asfaltata, usciamo dal paese in direzione Allegnidis e, appena al di fuori del centro abitato, seguiamo a sinistra le indicazioni per la Colonia C.R.I. (abbandonata).

Dopo circa 100 metri, inizia a destra il sentiero che ci porterà con un unico strappo fino a Plauchianis.

Il sentiero, lungo circa un chilometro, termina presso una madonnina che oltrepasseremo a destra fino a vedere una grande radura di fronte a noi.
Seguiamo ora da qui le indicazioni per Tarlessa, svoltando a sinistra. 

Alla sbarra, seguiamo la forestale a destra. La breve discesa ci porterà al torrente Vinadia, dove potremmo sostare per rinfrescarci, oppure per godere della pace del luogo.

Il facile attraversamento sul ponte è il preludio all’impegnativa salita su sentiero, che attraverso vari tornanti ci riporta alla strada asfaltata che da Vinaio conduce a Val di Lauco. Il sentiero risulta scivoloso se bagnato, mentre sul finire dell’inverno è facile trovare alberi caduti e rami sulla via.

Proseguiamo ora in discesa, verso Vinaio, godendoci la facile passeggiata e gli scorci su tutta la vallata che man mano vedremo aprirsi, riuscendo anche a scorgere l’immensa forra oltre il paese.

Arrivati al centro abitato si prosegue a destra in discesa, dove in estate troveremo il bar per ristorarci prima di salire, paralleli all’asfalto principale, lungo l’ultima via ciottolata della giornata, che si imbocca sulla destra all’altezza della cabina Enel.

Il traguardo finale dell’ascesa è Allegnidis, dove potremo vedere, oltre ad un stupendo panorama sui Monti Lovinzola e Verzegnis, anche il vitigno più alto del Friuli.

La successiva discesa, rilassante, panoramica e interamente su asfalto, si snoda svoltando a sinistra e attraversando tutto il borgo di Allegnidis fino al campo da calcio di Porteal e, successivamente, in direzione Chiauians/Lauco. Nel caso fossimo attrezzati, alcune aree pic nic potranno aiutarci a riprendere le energie spese durante questa escursione.

Monte Sieluta da Preone

Monte Sieluta da Preone

M.teSielutaPreone

Escursione tecnicamente non impegnativa che si sviluppa per la maggior parte su forestale o strada asfaltata. La magia del bosco, splendide viste sulle prime anse del fiume Tagliamento e il passaggio attraverso borghi Carnici tutti da scoprire

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
4.5/5
Forestali
75%
Asfalto
20%
Sentieri
5%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Preone (UD)
  • Arrivo: Preone (UD)
  • Tipologia: Anello con deviazione

Adatto al Trail Running

Adatto alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina, dove, alla rotonda principale, si prosegue in direzione Ampezzo. 

Superato Enemonzo, si lascia la SS52 direzione Preone. Il parcheggio prefissato per la partenza è nei pressi della Locanda Vittoria.

Dal parcheggio, si parte subito in salita su asfalto, direzione Val di Preone. Raggiunta la fine del paese, seguiremo ancora l’asfalto principale fino a raggiungere una deviazione su forestale, cartelli sentiero “Lunas”. La lunga salita richiede di tenere sempre la destra e ci permetterà di raggiungere M.te Sieluta, punto più alto e panoramico del tour. 

Ritorniamo ora nei nostri passi per circa 2,5 km, fino a trovare evidente segnalazione sulla nostra sinistra del sentiero in discesa verso Socchieve. Il primo tratto potrebbe risultare non ben tracciato, seguire sempre il bosco in discesa fino a trovare il greto del torrente, da questo punto la traccia diventa evidente e ci porterà, con una ripida discesa, nuovamente su asfalto. 

Seguiremo la strada e al bivio terremo la sinistra, fino a raggiungere l’attraversamento del tagliamento su ponte pedonale, attraversato il quale l’unica direzione possibile ci consentirà di attraversare il torrente Lumiei e raggiungere finalmente Socchieve. Ancora pochi distensivi chilometri di asfalto ci dividono dalla fine del tour, nuovamente a Preone.

Malga Claupa da Lauco

Malga Claupa da Lauco

MalgaClaupa

Un giro escursionistico lungo e tecnicamente non impegnativo che si sviluppa nel cuore della Carnia. Queste terre sapranno conquistare il cuore di coloro che vorranno apprezzarne le meraviglie nascoste.

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Medio
Accessibilità
2.5/5
Forestali
45%
Asfalto
35%
Sentieri
20%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Lauco (UD)
  • Arrivo: Lauco (UD)
  • Tipologia: Anello

Adatto al Trail Running

Non Adatto alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Dall’uscita di Tolmezzo dell’autostrada A23, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria fino al paese di Villa Santina, dove, alla rotonda principale, chiare indicazioni ci porteranno alla salita verso Lauco. 

La partenza del giro è fissata al municipio del paese di Lauco.

Dal municipio del paese, proseguiamo in salita nella strada principale fino a raggiungere un bivio con una fontana, dove proseguiremo a sinistra e subito a destra, oltrepassando alcune case ed imboccando il sentiero posto alla fine della strada.

Il primo brevissimo tratto di sentiero ci porta alla vecchia colonia della CRI e prosegue poi oltre in salita, su un fondo ciottolato che potrebbe presentare qualche insidia con il bagnato. 

Circa 200metri di salita ci separano dal primo bivio di giornata, posto all’imboccatura di un pianoro. Proseguiamo sulla forestale a sinistra, seguendola poi in discesa verso destra fino a raggiungere il fondo valle. Un robusto ponticello ci separa dalla ripida risalita, sempre su sentiero, che sbuca nella strada asfaltata da Vinaio a Val di Lauco.

Proseguiamo a sinistra in direzione Val di Lauco per circa 3 km, dove troveremo le indicazioni per Malga Claupa. Svoltiamo a sinistra seguendo il primo cartello, ma poi facciamo molta attenzione: il sentiero 166 si trova oltre il prato, alla nostra sinistra, vicino ad un pozzetto in cemento. La traccia si fa ora evidente, tuttavia il sentiero potrebbe metterci in difficoltà con alberi caduti e passaggi viscidi (consigliato verificare le condizioni neve, possibilità di trovarne anche ad aprile/maggio).

Alla fine del sentiero, troveremo la forestale di Malga Claupa, che potremo vederla ad un centinaio di metri di fronte a noi. Alle sue spalle, il Monte Arvenis segna il confine del comune di Lauco. Oltre, potremmo vedere il Monte Tamai e il famoso Zoncolan.

La discesa di rientro verso Lauco di pendenza pressoché costante e che per un lungo tratto si snoda attraverso una forestale, inizia lasciando la malga alle nostre spalle e ritornando quindi sui nostri passi oltre il sentiero da cui siamo risaliti.

Passeremo stavoli Aiers e Tarlessa e scenderemo su asfalto fino ad imboccare il sentiero finale, non segnato ma ben visibile alla nostra sinistra. Si trova circa a quota 1000mslm, prima di un bivio della strada asfaltata (diramazioni entrambe in discesa).

Seguiamo il sentiero sempre in discesa, arrivando poi ad un incrocio con un altro sentiero. Si prosegue nella stessa direzione di prima, in salita per pochi metri e poi svoltando a destra, nei pressi di un grande prato per ripartire nell’ultimo tratto di discesa.

Alla fine del sentiero, troveremo l’ultimo stavolo di giornata alla nostra sinistra, e poi proseguendo ancora in discesa su forestale, incroceremo nuovamente la colonia CRI e al bivio successivo svolteremo stavolta a sinistra, dove ritroveremo Lauco esattamente nel punto in cui lo avevamo lasciato. Pochi metri ancora ci separano dal parcheggio del Comune.

Giro delle Malghe di Piancavallo e Monte Ciastelat

Giro delle Malghe di Piancavallo e Monte Ciastelat

Breve descrizione del giro

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Medio/facile
Accessibilità
3.5/5
Forestali
50%
Asfalto
15%
Sentieri
35%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Piancavallo, antenne in via Collalto
  • Arrivo: Piancavallo, antenne in via Collalto
  • Tipologia: ad anello con variante andata e ritorno

Adatto al Trail Running

Adatto quasi totalmente alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Adatto ai cani

Da Pordenone, si segue direzione Aviano. Superato il paese, le indicazioni per Piancavallo ci faranno proseguire per la strada principale che raggiunge la famosa località sciistica. Al bivio, quota 1000mt, si segue in direzione Via Collalto. Si prosegue lasciando alle spalle le antenne radio fino ad arrivare ad una curva verso sinistra con ampio parcheggio di fronte, luogo di partenza della traccia.

Dal punto di partenza, guardando l’albero che si erge nel parcheggio, si segue a sinistra la forestale in leggera discesa. 

Il percorso si snoda per svariati chilometri su questa traccia, facilmente individuabile per essere la famosa via delle Malghe. Si proseguirà quindi lasciando alle spalle casera Barzan, Casera del Medico e casa di Valfredda, fino ad incontrare l’ultimo impegnativo tratto che ci porterà ad un bivio, dove seguiremo l’unico sentiero in direzione Forcella di Giais.

Seguiremo poi le indicazioni per il Bivio 915-971-985. 

Dopo circa un km, ecco la variante della nostra escursione, seguendo il sentiero 915 verso Monte Ciastelat. Il sentiero, che solo per brevi tratti presenta pendenze impegnative, si può affrontare anche con la bicicletta, portandola a piedi per brevi tratti.

Non ciclabile sarà invece l’ultimo breve tratto che ci porta alla cima del Monte, in quanto presenta tratti esposti e il sentiero si arrampica tra le rocce.

La discesa avverrà attraverso lo stesso sentiero dell’andata dove, rientrati al bivio, seguiremo la forestale con indicazione Pian delle More e pochi metri dopo, devieremo verso sinistra in direzione Piancavallo.

La facile forestale si presenta impegnativa solo per il chilometraggio, allietando l’escursionista con il fresco degli alberi e i profumi del sottobosco. 

Giunti alla strada asfaltata che seguiremo a sinistra, rimane solo l’ultimo tratto in discesa attraverso la vecchia via di collegamento di Piancavallo.

Monte Verzegnis da Sella Chianzutan

Monte Verzegnis da Sella Chianzutan

Monte Verzegnis da Sella Chianzutan

Da una zona decisamente poco turistica, un’escursione che regala panorami e scorci magnifici

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Media
Accessibilità
3.5/5
Forestali
50%
Asfalto
5%
Sentieri
45%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Sella Chianzutan
  • Arrivo: Sella Chianzutan
  • Tipologia: Ad Anello

Adatto al Trail Running

Parzialmente adatto alla MTB

Adatto all’ escursionismo

Parzialmente adatto ai cani

La Sella Chianzutan è un valico che si può raggiungere da Spilimbergo seguendo le indicazioni per Vito D’Asio e poi, passato il paesino di San Francesco, si sale seguendo sempre la strada principale lungo la vallata.

In alternativa, si può raggiungere da Nord, da Tolmezzo seguendo le indicazioni per il paese di Verzegnis e proseguendo poi oltre fino in Sella.

Ampio parcheggio disponibile.

Dal parcheggio, si segue la strada in direzione S.Francesco per poi prendere a destra la cementata che, in pochi minuti, ci accompagna alla Casera Mongrada. Si segue a destra sulla forestale tenendo sempre la direzione della salita, per poi abbandonarla sulla sinistra al tornante proseguendo verso destra in quello che diventerà un stretto sentiero, in certi tratti esposto ma facilmente percorribile.

Il sentiero termina nei pressi di Casera Presoldon. Da qui non si lascerà più la comoda strada forestale per diversi chilometri, non prima di aver camminato all’interno di una suggestiva galleria e di aver ammirato alla propria destra le cave di marmo. 

Al bivio, dopo le cave, si prosegue dritti per un breve tratto in discesa.

Si raggiunge così Casera Val, che offre un bellissimo rifugio per la notte e una splendida vista sui monti che la attorniano, il Cormolina e il Monte Verzegnis.

Proprio quest’ultimo sarà la nostra prossima meta, che raggiungeremo tramite un sentiero ripido che sale dietro alla Casera, seguendo la traccia in mezzo ai sassi che vira verso sinistra.

Arrivati alla forcelletta, si segue sempre a sinistra camminando in cresta e affrontando tratti di media difficoltà tra le rocce. La pericolosità non è elevata, ma la sensazione di vuoto data dalle pareti scoscese e dai tratti esposti sconsiglia a chi non è escursionista esperto di affrontare questo tratto. Stesso dicasi nel caso fossimo accompagnati dai nostri amici a 4 zampe e non fossimo abituati ad affrontare situazioni simili.

Conquistata la vetta a 1914 metri di quota, si rientra per la stessa traccia e si ritorna alla Casera, dove parte un secondo sentiero, in direzione opposta a quello appena affrontato, che ci farà camminare pochi metri sotto alla forestale affrontata in precedenza fintanto che devierà verso destra, verso la lunga discesa finale.

Quest’ultima, tutta su sentiero, taglierà nel tratto finale una forestale e ci riporterà direttamente alla Casera Mongrada allietandoci con meravigliose viste sulla vallata sottostante e su interessanti costoni di roccia, oltre che con i profumi del bosco una volta raggiunte le quote minori, degna conclusione di un escursione interessante e divertente.

Banale il rientro al parcheggio, seguendo le tracce dell’andata.

Monte Pièltinis da Sauris

Monte Pièltinis da Sauris

Lago di Sauris

Panoramico trekking che taglia a metà il famoso giro delle malghe di Sauris

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
4.5/5
Forestali
45%
Asfalto
15%
Sentieri
40%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Sauris di Sopra
  • Arrivo: Sauris di Sopra
  • Tipologia: Ad anello

Adatto al trail running

Adatto a MTB e e-Bike

Adatto al trekking/escursionismo

Da Longarone, si seguono le indicazioni per il passo della Mauria e si prosegue verso Forni di Sopra fino a raggiungere Ampezzo. In alternativa, da Udine, si segue per Gemona e poi verso Tolmezzo e Ampezzo.

Da qui, una suggestiva strada porta a Sauris di Sotto prima e Sauris di Sopra successivamente.

Possibilità di parcheggio nel punto di partenza della traccia o nei vari parcheggi del paese.

La traccia parte dalla prima via ciottolata che si nota sulla destra all’inizio di Sauris.

P.s. È possibile raggiungere Sauris di Sotto anche dal passo della Pura, aggiungendo al tour di avvicinamento un spettacolare tratto di strada a strapiombo sulla vallata.

Si comincia subito con una lunga salita di oltre 2km, pendenza media del 18%, su strada asfaltata. 

Si potrà tirare il fiato non appena l’asfalto lascia posto alla ghiaia, nei pressi di Sella Festons. Al bivio, noi proseguiremo a destra, lasciando la strada principale per il comodo e largo sentiero che segue la parete del Monte Morgenleit. Consigliato, prima di proseguire, una breve sosta ai laghi della Sella, raggiungibili in pochi passi seguendo la strada principale, per ammirare la vista sulla via delle Malghe di Sauris.

Lasciata la strada principale. si prosegue ammirando scorci e bellissimi panorami su facile sentiero, con brevi e per nulla pendenti saliscendi, attraversando la Sella Malins e fino alle pendici del Monte Pièltinis, dove con un’altra breve deviazione rispetto alla traccia GPS potremmo toccare la massima quota del giro, tenendo a destra il sentiero che ridiscende fino alla strada del giro delle malghe, visibile a qualche decina di metri sotto i nostri occhi.

Una facile discesa, prima su sentiero, poi sulla carrereccia, ci porterà a Casera Pièltinis, dove devieremo a destra seguendo le indicazioni per Sauris di Sotto (3/B).

Il cammino prosegue prima in quota per un chilometro circa, per poi iniziare una picchiata veloce verso il paese. Ai due bivi che incroceremo, terremo sempre le indicazioni per Sauris di Sotto, prima andando dritti e poi scendendo verso destra.

Arrivati in fondo al sentiero, una comoda forestale ci riporterà nei pressi del centro abitato di Sauris di Sopra, non senza qualche tratto con forte pendenza. Saranno le ultime fatiche di un giro relativamente semplice ma che sa offrire suggestivi panorami e viste meravigliose.

p.s. il giro si presta ad essere compiuto sia a piedi, trail running o trekking, sia in MTB, essendo tutti i tratti in discesa e salita scorrevoli e pedalabili.

Monte Toc e Cima Mora

Monte Toc e Cima Mora

Dalla tristemente famosa diga del Vajont, una impegnativa salita alla cima del Monte Toc

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
1.5/5
Forestali
5%
Asfalto
0%
Sentieri
95%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Diga del Vajont
  • Arrivo: Diga del Vajont
  • Tipologia: Itinerario rettilineo su sentiero

Poco adatto

Non adatto

Adatto

Da Longarone, si sale verso la diga attraverso la SP251. In alternativa si può arrivare da Barcis percorrendo la Valcellina da Barcis. 
Ampio parcheggio BUS o poco oltre, nella strada costruita sopra la frana.

Nei periodi di ferie o festivi, la zona può essere molto frequentata e non permettere di godere a pieno del paesaggio. Pertanto l’escursione è consigliata in primavera o autunno.

Si seguono le indicazioni sul sentiero 907, indicazioni per ricovero Casera Vasei. Arrivati alla casera, si prosegue sull’unica traccia e si mantiene sempre la destra fino alla cima del Monte Toc. 

Una volta in cima, si ritorna sui propri passi per 200 metri circa e si tiene la destra verso Cima Mora (facilmente individuabile dalla croce).

Il rientro avviene per la stessa traccia percorsa all’andata.

Il sentiero ha pendenze importanti, non ci sono particolari difficoltà, ma è richiesta prudenza soprattutto in caso di fondo bagnato o con foglie.

Il panorama ripaga ampiamente della fatica.

Monte Raut e Monte Jouf da Maniago

Monte Raut e Monte Jouf

Un punto di vista a 360°delle cime e della pianura Friulana. Un impegnativo trail, che si snoda quasi esclusivamente su sentiero e che richiede buone capacità tecniche e ottimo allenamento, soprattutto in discesa

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Difficile
Accessibilità
1/5
Forestali
0%
Asfalto
0%
Sentieri
100%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Maniago, SR251
  • Arrivo: Maniago, SR251
  • Tipologia: Trail ad anello

Adatto

Non Adatto

Parzialmente adatto

Partenza da Maniago, dalla strada SR251, poco prima del ponte di Ravedis, piccolo parcheggio disponibile. 

Si parte subito sul sentiero che porta alla Forcella la Crous. Il sentiero non presenta difficoltà ed è ben segnato. Arrivati alla forcella, si segue per Pala Barzana. Attenzione alla deviazione dal sentiero che sale verso la forestale. Se si sbaglia, si arriva alla strada asfaltata, che va seguita fino alla forcella di Pala Barzana.

Dalla forcella, si segue l’unico sentiero segnato verso forcella Capra. Il sentiero è ben segnato e molto frequentato, il primo tratto alterna sottobosco a passaggi esposti su ghiaia. Le pendenze sono talvolta impegnative, ma la parte difficile arriva da circa metà ascesa, con il sentiero che si impenna e segue il ghiaione centrale verso la forcella, con un breve tratto attrezzato che richiede la dovuta prudenza, soprattutto in caso di meteo non ideale.

La vista panoramica alla forcella ripaga della fatica fin qui compiuta, permettendoci di vedere lo Jouf di fronte a noi e le montagne friulane a nord.

Si prosegue ora per il segnavia verso il Raut. L’ascesa alla cima presenta poco dislivello, ma qualche passaggio attrezzato e qualche passaggio esposto richiedono le dovute cautele.

La discesa avviene per lo stesso percorso fino a Pala Barzana, si ritorna per un breve tratto su forestale e, all’incrocio con la forcella Crous, si devia a sinistra su sentiero, seguendo per un brevissimo tratto la forestale (alternativa più lunga e meno impegnativa verso la cima).

Il sentiero da subito presenta pendenze impegnative. La traccia è sempre ben visibile, anche se in certi tratti spariscono le segnalazioni CAI. Attenzione ai numerosi bivi, rimanere sempre nella parte non esposta e seguire le indicazioni per la cima quando presenti.

La discesa è solo una delle innumerevoli varianti possibili. Non presenta particolari difficoltà, se non per il dislivello di quasi 1000 metri in un sol colpo.

L’itinerario si presta anche all’escursionismo, avendo l’accortezza di dividerlo a metà. Si può quindi decidere di partire dalla forcella di Pala Barzana e fare solo l’ascesa verso il monte Raut oppure di fare l’anello del monte Jouf partendo da Maniago.

Pian Della Pita da Monte Pizzoc

Pian della Pita da Monte Pizzoc

Breve Itinerario ad Anello, con stupenda vista sul Fedaia, Vittorio Veneto e sul lago di S.Croce

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Chilometri
0
Dislivello (+)
Difficoltà: Facile
Accessibilità
5/5
Forestali
30%
Asfalto
0%
Sterrato
70%
Ciclabili
0%
  • Partenza: Monte Pizzoc, Fregona (TV)
  • Arrivo: Monte Pizzoc, Fregona (TV)
  • Tipologia: Ad Anello

Adatto a percorso RUN

Adatto a MTB con tratti a piedi e passaggi tecnici

Adatto a escursionisti (preferito)

Partenza dal Monte Pizzoc. Dal Passo La Crosetta, si prosegue in direzione Cansiglio. Al bivio, si svolta a sinistra in via Monte Pizzoc, seguendo la strada in salita fino al comodo parcheggio del rifugio Città di Vittorio Veneto.

Dal parcheggio, che da subito ci propone la vista ad ovest della piana del Cansiglio, ad Est dei laghi di Redona, si prosegue oltre il rifugio percorrendo la comoda mulattiera. Si mantiene la sinistra e si segue il sentiero lungo il crinale, rimanendo sempre in quota su brevi saliscendi.
Oltrepassati alcuni terreni di case, sempre in quota, si arriva all’inizio del sentiero, ben segnalato, che con una breve ma ripida salita ci porta in mezzo al bosco. Si prosegue comodamente fino al bivio per Pian Della Pita, sulla sinistra, che ci propone una breve deviazione per il punto panoramico del giro.
Si ritorna sui propri passi e si prosegue fino oltre il bosco, dove al diradarsi degli alberi potremo godere della vista di tutte le alpi del Bellunese. 
Al successivo bivio, seguiremo a destra in discesa e ritorneremo a seguire in direzione sud il sentiero che ci riporta nel bosco, dopo aver passato alcuni ricoveri per gli animali. 
Il sentiero, sempre ben segnalato, ci riporterà con dolci pendenze fino alle case viste in precedenza dall’alto. 
Il rientro avverrà seguendo le mulattiere in salita verso il Rifugio.